Aldo Morrone – “Da trent’anni curo i poveri dell’Etiopia”

Partito per l’Africa per specializzarsi, ha capito di dover restare per prendersi cura dei tanti bisogni di quella terra.

Due rette parallele non s’incontrano mai. In geometria questo è un principio fondamentale. Ma che non si applica alla vita. La prova è tutta nell’esperienza del professor Aldo Morrone, sessantaquattro anni e oltre trenta spesi per curare i più deboli e bisognosi. Infettivologo di fama mondiale, da Roma, dall’Istituto San Gallicano, di cui è direttore scientifico, ha tracciato la sua retta che è arrivata fino ad Addis Abeba, il nuovo fiore, la capitale dell’Etiopia, là dove si è mossa secoli fa la civiltà umana. Già, l’Etiopia, un Paese in forte crescita, dove grandi, “violente” le definisce Morrone, restano le contraddizioni.

Là dove tre donne su cinque morivano mentre davano alla luce i propri bambini in capanne fatiscenti. «Da tre anni non è più morta nessuna donna, nessun neonato», dice con un sorriso pieno di soddisfazione Morrone. Che pure ricorda: «Ho ascoltato in questi anni storie incredibili di sofferenza, ho cercato di comprendere meglio il senso di questa straordinaria umanità dolente ma sempre piena di speranza e che noi invece spesso consideriamo come pericolosi invasori». Già, peccato che non lo sono affatto, non hanno più interesse a fuggire. «Se guarda le statistiche del Viminale – spiega il medico – dall’Etiopia non ci sono più immigrati perché li aiutiamo a non avere più bisogno d’aiuto. Perché nessun uomo o donna abbandonerebbe mai la propria terra se vivesse in condizioni di vita accettabili».

Una sfida che si può vincere. «I sorrisi degli uomini, delle donne e dei bambini mi raccontano ogni giorno la passione per la vita – racconta Morrone – e qui in questa parte del mondo c’è tanta voglia di vivere, davvero». Morrone racconta anche la sua ultima fatica, il Congresso internazionale di dermatologia, Skin on the move, ovvero “Pelle in movimento”. Dove proprio la pelle è un «elemento in movimento» tra Nord e Sud del mondo e si rivela un importante campanello d’allarme per numerose malattie che possono giungere oggi facilmente anche in Europa: i vettori che le trasmettono, mosche e zanzare, possono infatti arrivare attraverso le merci o il trasporto aereo.

Ad esempio, chiarisce Morrone, «ebola si può diagnosticare precocemente dalla presenza di particolari lesioni cutanee, e la stessa cosa vale per l’infezione da virus Zika, per la lebbra e la malaria. Basta cioè una semplice lente, unita però a tanta competenza, per fare diagnosi precoci di queste gravi malattie». Quella stessa lente con cui trent’anni fa il professor Morrone mise a fuoco la sua retta per l’Africa, senza essersene mai pentito.

Fonte: AVVENIRE.IT